PUGLIA. Viaggio nelle tradizioni e nel folklore

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Raffaele Nigro , con la collaborazione di Stefania Mola, fotografia di Nicola Amato e Sergio Leonardi

Una volta le leggende, i proverbi, le tradizioni, il calendario, i ritmi e le feste popolari costituivano il patrimonio sapienziale dei popoli, e mai come nell’ultimo quarto del Novecento – sottolinea Raffaele Nigro – essi “hanno subìto uno svuotamento di quei sensi che per secoli le avevano giustificate. La fine della società contadina, il tramonto di un modello formativo di tipo orale, la sparizione della civiltà del vicolo e la lotta al passato e ai suoi ritmi, a ciò che rappresentava di arcaico, di freno alla modernità e alle regole dei tempi nuovi, hanno fatto il resto. La modernità ha significato soprattutto benessere, consumi, ha comportato un salto nell’elettronica e nella tecnologia, ha promosso l’acculturazione di massa e un razionalismo benefico, illuminante, e ovviamente un salto a nuove forme di vita e a nuove costumanze. Ma ha prodotto anche un analfabetismo di ritorno e un livellamento dovuto alla superficialità, alle distrazioni della velocità, ha significato la progressiva morte della vita corale e della vita di relazione offerte un tempo dalla piazza e dal vicolo”.

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2002, pp. 268 ca., ill. a colori, f.to 24×30, ril. con sovraccoperta

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